Ciò che faccio non è cosa mia ma appartiene al desiderio di bambini e bambine donne e uomini nel volere una Umanità Diversa...
Disegno fatto dai bambini di Gessate. |
Nell’Aprile
2015 la forza di Rajeshananda Raphael Shanti fu tanto
determinante da intuire che ci voleva una inversione di rotta pratica e
certa. L'umanità non poteva e non può procedere nella diffidenza e nell'isolamento. Ci voleva una inversione
di contenuti che potesse ricongiungere
le volontà assopite, dare forza ai cuori
desiderosi di ricongiungersi l'un l'altra/o capace di rinsaldare quell'antico
legame che riuniva le braccia nella solidarietà senza doppi fini . Rajeshananda Raphael
Shanti non raccoglie proseliti, non cerca persone, ma nell’abbraccio esteso
dell’amore accoglie altri al pari.
Scopi: unire alla partecipazione persone dal cuore
Buono e propense alla sua espansione ,
persone che a causa dell’individualismo sono costrette a frenare la loro
presenza diretta agli altri. In un mondo
carico di diffidente paura non è facile
aprire il cuore, ma la tendenza al rinnovamento vuole costruire fiducia ,
comprensione ,e incondizionato amore. Un amore aperto agli altri non può e non
deve rimanere isolato. Tutto l’universo è collegato tutto e informato dalla
stessa matrice l’attrazione che è amore.
E’ comodo e facile desiderare una umanità diversa
quando il cambiamento non parte da te. Mediante
una disciplina mentale e di azione attivati
a migliorare te stesso. Questa ti sarà data al momento della richiesta
di partecipazione. In altri casi non verrai ammesso.
E’ comodo e facile desiderare una umanità diversa quando il cambiamento non parte da te. Mediante una disciplina mentale e di azione attivati a migliorare te stesso. Questa ti sarà data al momento della richiesta di partecipazione. In altri casi non verrai ammesso.
Principi
L’Unità è un valore.
L’Etica è un valore.
L’Amore è un valore.
La Comunità è un valore.
Ciò che sei è un valore.
Ciò che fai è un valore.
Il Dono è un valore.
Pensare e agire in comunità è un valore.
La condivisione e la comprensione sono un valore.
Scopi: ristabilire i principi della nobiltà interiore ed esteriore unità tra la sapienza del corpus mundi anima e dell’intero universo nella Verità, nell’Amore, nella Condivisione, nella Comprensione e nella Solidarietà.
Economia.
Eco compatibile,
equa solidale per promuovere un guadagno
dignitoso, mai il profitto che possa altrettanto favorire una vita
dignitosa esente dall’arricchirsi a discapito degli altri. Alimenti regionale o
locali a chilometro quasi zero. Allevatori ed agricoltori ed artigiani in
comunione con la cultura del dono Giusto equilibrio dal l’avere ed il dare per
il resto opere del dono. La visione come il profitto è piramidale un
arricchimento di beni a discapito di altri
e nemmeno a doppio senso lineare
quale lo scambio “dare ed attendere il
ricambio” ed altresì come lo è il baratto, io do una cosa e tu ne dai un’altra,
la visione è circolare cuore a cuore dove il cerchio è la comunità intera che
dona ciò che può. Come in natura è
fondamentale che tutti gli esseri viventi concorrano al benessere del pianeta cosi
nella visione circolare uno dovrà contare sugli altri e gli altri sull’uno.
Questa visione circolare opera in mutualità.
Il merito non è avere di più ma
donare di più è nella mutualità che si esprime l’equilibrio . Mentre l’economia
messicana è in declino nella città di Juchitan di 100.000 abitanti
c’é un tipo di fiorente economia fondata sul dono. I prodotti locali sono molto
più apprezzati e la gente va fiera del cibo, dei vestiti e della tradizione. Infatti in quella città
nessuna multinazionale ha mai attecchito.
“ tale
aspetto qui si può incrementare con la mutualità e la solidarietà” - comunità
famiglia - Così sarebbe per il prodotto
italiano riconosciuto in tutto il mondo e purtroppo viene taroccato. Basterebbe
un vero senso di appartenenza al paese di origine opposta alla speculativa Globalizzazione per fondare una naturale
salvaguardia della cultura locale. In quella città l’apice del prestigio non
viene raggiunto da chi ha più danaro ,
ma da chi ha dato più degli altri.
L’economia non è fondata sull’accumulo di ricchezze, ma sulla condivisione di
beni secondo il criterio che premia la
mutualità. Questa economia del prestigio ruota attorno al rafforzamento del legame sociale e dal festoso consumo dei beni che anziché essere accumulati dai singoli individui circolano come dono.
La cultura dello Juchitan è matriarcale o
matrilineare e sono le donne ad avere una casa, a gestire l’economia ed il
commercio. Dal canto mio vorrei unificare ; il femminile ed un maschile
consapevoli ed evoluti uniti per una società che abbia come scopo una vita ed
una umanità diversa.
Con il gruppo consolidato di Cherubini frazione di Cerea Rovigo e sulla base delle culture prima della nostra era a tal proposito Raphael Shanti propose le seguenti linee guida.
- PRATICARE AMARE SERVIRE
- SACRO PENSIERO, SACRA PAROLA E SACRA AZIONE .
- AMORE INCONDIZIONATO E SOLIDALE.
- REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE.
- ATTINENZA ALLA PAROLA DATA.
- CULTURA DEL DONO.
- CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA ALL'INDIVIDUALISMO.
- RECIPROCITA' NELL'ATTENZIONE A SE' ED AGLI ALTRI.
- REALE CONDIVISIONE E COMPRENSIONE.
- ATTIVA COMPARTECIPAZIONE.
- ACCOGLIENZA DEL DONO.
- FIDUCIA.
- NON GIUDICARE.
- NON CRITICARE
- PERDONO
- ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA
- SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA.
- ABBRACCIO D'AMORE.
Introduzione
Un tempo i saggi governavano ed i “sudditi” erano
alleati di saggezza. La formazione personale
era oltre la moderna visione tecnologica ed integrava la conoscenza del cosciente con un profondo stato di consapevolezza. Il bambino
veniva inviato alla scuole di pensiero, di filosofia ed alle "scuole
di vita" . Qui apprendeva l'arte del Sapere, l'arte della conoscenza di
se, una capacità di conoscere la
metafisica un autorevole disciplina di autocontrollo mentale unita ad una formazione di sviluppo delle capacità intuitive ed extrasensoriali compreso il raggiungimento di una integrata acquisizione di unità con il
tutto UNO. Non meno anzi erano incentivate le conoscenze
astronomiche ed astrologiche quale riconoscimento di appartenenza all’universo
unità di conoscenza delle facoltà intrapsichiche ed alle delle scienze di
natura, compressa la scrittura e la letteratura dei testi antichi. In questo contesto il bambino
divenuto adulto manteneva in serbo l'insegnamento ricevuto, garante era la sua
integrata formazione . Anche nelle società matristiche composte da un insegnamento orale ampio
spazio era condiviso alla crescita interiore, alle conoscenze astronomiche e astrologiche
unite alla scienza della consapevolezza
unitaria, yoga o Tantra perfetto. Si ricorda qui che l'astronomia sorse con le madri.
Punto 1
PRATICARE AMARE SERVIRE
Punto principale dell'Eremo di Shanti.
Con la pratica giornaliera si diventa signori e signore della mente ed una volta giunti il piccolo io egotico si evolve in un amplificato amore rivolto a tutti gli esseri.
Dallo stesso amore spontaneo sorge la condivisione spontanea, servizio agli altri al pianeta agli animali e alle persone...
La pratica più nobile del dono è donare se stessi la realizzazione.
Punto 2
SACRO PENSIERO, SACRA PAROLA E SACRA AZIONE
SACRO PENSIERO, SACRA PAROLA E SACRA AZIONE
Dove il Dharma assente vengono meno la verità della parola e dell'azione . Oggi hanno valore i documenti scritti ma anche gli stessi non trovano giustizia . In un mondo superficiale e foriero di inganni e dove la mente cavallina bizzarra segue le intemperie emozionali le parole trovano il tempo di un soliloquio mentale, tanto tutto passera nel dimeticatoio. Gli interessi personali si tradurranno nella deficienza dell'accordo verbale le parole saranno solo parole insignificanti per nulla degne di uomini e donne sagge. Un tempo non era cosi la parola data era una parola più che scritta gia che il suono prodotto era una creazione in opera: un opera divina. Il saggio o la saggia ponevano la mano destra con il pugno chiuso sul lato sinistro del cuore affermando la loro lealtà al mantenere al parola. Se un uomo o una donna non manteneva la promessa fatta ed in tal senso causando un danno ad altre persone veniva punito allontanato o esiliato dal clan o dal villaggio.
Dove il Dharma assente vengono meno la verità della parola e dell'azione . Oggi hanno valore i documenti scritti ma anche gli stessi non trovano giustizia . In un mondo superficiale e foriero di inganni e dove la mente cavallina bizzarra segue le intemperie emozionali le parole trovano il tempo di un soliloquio mentale, tanto tutto passera nel dimeticatoio. Gli interessi personali si tradurranno nella deficienza dell'accordo verbale le parole saranno solo parole insignificanti per nulla degne di uomini e donne sagge. Un tempo non era cosi la parola data era una parola più che scritta gia che il suono prodotto era una creazione in opera: un opera divina. Il saggio o la saggia ponevano la mano destra con il pugno chiuso sul lato sinistro del cuore affermando la loro lealtà al mantenere al parola. Se un uomo o una donna non manteneva la promessa fatta ed in tal senso causando un danno ad altre persone veniva punito allontanato o esiliato dal clan o dal villaggio.
Punto 3
AMORE INCONDIZIONATO E SOLIDALE
L'amore senza presenza e privo di consistenza è pura evanescenza che si traduce in esteriore realtà. L'amore attrazione è nell'estendersi da un corpo ad un'altro, da una forza all'altra, estensione esprimente la sua luce, la volontà di condivisione e non può in altro modo . In un mondo gremito di informazione, di tablet, di cellulari è facile comunicare tanto che l’informazione si trasmuti in una iper comunicazione quale rimedio alla noia e all'isolamento. Ogni giorno miliardi di sms e di mms invadono le linee telefoniche ma siamo sicuri che questa procacità comunicativa possa trasformarsi in un reale interesse? Molti di questi messaggi sono vestiti degli abiti dell'individualismo o del superficiale opportunismo; comunicare per i propri scopi personali. Privo di una incondizionata solidarietà l'Amore è come un involucro mancante di contenuto reso assente e deprecabile. Nelle società matristiche la visione di aiuto era ed è a tutt'oggi reciprocamente invariata : tutti per uno e tutti per tutti. In queste culture non è raro trovare gli abitanti del villaggio uniti nel costruire la casa per un'altro, dividere il pescato, la selvaggina, il raccolto oppure trovare uno stuolo di madri intente alla cura e alla custodia dei bimbi , alla loro crescita, figli e figlie della grande famiglia. Il sunto dell'Amore era e qui si intende presenza partecipata, priva di secondi fini o scopi personali. L’Amore accoglie e abbraccia tutti e nel suo infinito abbraccio si veste dei colori e del profumo dell’essenza delle anime, corolle di petali racchiusi nel mare: umanità.
Punto 4
REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE
L'amore senza presenza e privo di consistenza è pura evanescenza che si traduce in esteriore realtà. L'amore attrazione è nell'estendersi da un corpo ad un'altro, da una forza all'altra, estensione esprimente la sua luce, la volontà di condivisione e non può in altro modo . In un mondo gremito di informazione, di tablet, di cellulari è facile comunicare tanto che l’informazione si trasmuti in una iper comunicazione quale rimedio alla noia e all'isolamento. Ogni giorno miliardi di sms e di mms invadono le linee telefoniche ma siamo sicuri che questa procacità comunicativa possa trasformarsi in un reale interesse? Molti di questi messaggi sono vestiti degli abiti dell'individualismo o del superficiale opportunismo; comunicare per i propri scopi personali. Privo di una incondizionata solidarietà l'Amore è come un involucro mancante di contenuto reso assente e deprecabile. Nelle società matristiche la visione di aiuto era ed è a tutt'oggi reciprocamente invariata : tutti per uno e tutti per tutti. In queste culture non è raro trovare gli abitanti del villaggio uniti nel costruire la casa per un'altro, dividere il pescato, la selvaggina, il raccolto oppure trovare uno stuolo di madri intente alla cura e alla custodia dei bimbi , alla loro crescita, figli e figlie della grande famiglia. Il sunto dell'Amore era e qui si intende presenza partecipata, priva di secondi fini o scopi personali. L’Amore accoglie e abbraccia tutti e nel suo infinito abbraccio si veste dei colori e del profumo dell’essenza delle anime, corolle di petali racchiusi nel mare: umanità.
REALE SENSO DI RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE
In questo snaturata ed individuata visione non vi è posto per la gratitudine. Quando un io egoico è accentrato sull'interesse ad uso ed abuso della bontà altrui non c'é che rimpiangere quei popoli “primitivi” pieni di gratitudine dove la bellezza dell'uno splendeva a favore dei molti, il tessuto sociale era coeso non frammentato. Era d'uso riconoscere il bene ricevuto e ampliando il proprio cuore si offriva al donatore riconoscenza e bontà. Ora tutto è scontato e dall'individualismo messo in usura tanto da lesinare un grazie attribuendo al donatore una sorta di scontato dovere. Rammento che dove è assente la gratitudine, è assente il Dharma e dove questi rimane offuscato di conseguenza nel mondo regneranno sofferenza e caos.
Punto 5
ATTINENZA ALLA PAROLA DATA
ATTINENZA ALLA PAROLA DATA
Quando il pensiero e la parola trovano fondamento nel Dharma o Via delle Rettitudine, di conseguenza le azioni manifesteranno una giusta collocazione. Lontane saranno le contraddittorie incertezze, le ambigue paure, i timori contrastanti ornati dal dubbio. Una persona così combinata non potrà che portare disordini, malumori e scompiglio a se ed ad altri. Una mente instabile sarà come il tempo: sereno, variabile con moto ondoso in aumento e nel suo inconscio intento sarà portatore e datore di sofferenza. Mantenere la direzione del pensiero, della parola e dell'azione desiderata e condurla a termine sarà sinonimo di consapevole maturità e di integrata consapevolezza.
Punto 6
CULTURA DEL DONO
Opposta all'individuata visione dell'io che si ritraduce nel profitto personale a discapito della comunità la cultura del dono è una manifestazione dell'amore condiviso, natura dei molti privi di io. Esente dal danaro e dalla prestazione , l’amore si erge a donazione di sé quale integro cuore. Tempo, opere, attitudini, vengono donate senza riserve tanto da formare una rete solidale capace di esercitare un'attiva e costruttiva compartecipazione . Ciascuno sulla frequenza del noi darà per ciò che potrà, non ciò che si sentirà di dare. Il sentire di donare o meno è ancora una via di identificazione con se stessi. Dare per ciò che si può è una attivazione a donare in merito alla frequenza d'amore che ama donare non mantenendo in serbo qualcosa per i propri scopi personali. Esente dal danaro, la libera fruizione d'amore è un atto di coscienze compiute che non lesinano il dono anzi lo acclamano . La cultura del dono è oltre lo scambio equivoca attesa di attendere un riscontro dell'offerta prestata. La cultura del dono è un incentivo alla realizzazione dell' amore comune che come la natura dà senza chiedere nulla in cambio.
Il Dono non è carità ne elemosina e nemmeno una forma gratuita ma un contributo alla solidarietà che è vera condivisione, intrinseca natura dell'amore.Ciascuno in una coscienza sociale e condivisa (NON INDIVIDUALE) deve dare ciò che può. Fate attenzione a non lesinare il vostro contributo, vigilerò e vigileremo. Basta con l'individuale ed egoica partecipazione, altra visione ci attende.
CULTURA DEL DONO
Opposta all'individuata visione dell'io che si ritraduce nel profitto personale a discapito della comunità la cultura del dono è una manifestazione dell'amore condiviso, natura dei molti privi di io. Esente dal danaro e dalla prestazione , l’amore si erge a donazione di sé quale integro cuore. Tempo, opere, attitudini, vengono donate senza riserve tanto da formare una rete solidale capace di esercitare un'attiva e costruttiva compartecipazione . Ciascuno sulla frequenza del noi darà per ciò che potrà, non ciò che si sentirà di dare. Il sentire di donare o meno è ancora una via di identificazione con se stessi. Dare per ciò che si può è una attivazione a donare in merito alla frequenza d'amore che ama donare non mantenendo in serbo qualcosa per i propri scopi personali. Esente dal danaro, la libera fruizione d'amore è un atto di coscienze compiute che non lesinano il dono anzi lo acclamano . La cultura del dono è oltre lo scambio equivoca attesa di attendere un riscontro dell'offerta prestata. La cultura del dono è un incentivo alla realizzazione dell' amore comune che come la natura dà senza chiedere nulla in cambio.
Il Dono non è carità ne elemosina e nemmeno una forma gratuita ma un contributo alla solidarietà che è vera condivisione, intrinseca natura dell'amore.Ciascuno in una coscienza sociale e condivisa (NON INDIVIDUALE) deve dare ciò che può. Fate attenzione a non lesinare il vostro contributo, vigilerò e vigileremo. Basta con l'individuale ed egoica partecipazione, altra visione ci attende.
Punto 7
CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA ALL'INDIVIDUALISMO
Foriera di separazione la falsa cultura dell'io ha raggiunto vette e distruzioni insostenibili: un io prevarica sull'altro, uno spazio sormonta l'altro. La vita è divenuta una corsa alla guerra se anche silente gioca le parti di una versione di rivalità. Un io per nulla condiviso anzi schivo e diffidente della vicinanza altrui si traduce nell'imperante potere del più forte, anzi ne viene incentivato: separazione:uguale dominio. Nella società matristica la cultura sociale era in base al noi, mai all'io personale. L'identità era un circolo collettivo; il clan, la famiglia,aggregati a più nuclei. Ciò che rimane oggi sono i residui di una grande famiglia tradotta nel piccolo nucleo al massimo formato da quattro persone figli compresi. Piccoli nuclei impregnati del piccolo ed individuato io alleato con altri consimili. La visione culturale del noi è un grande cerchio ove tutti al pari sono eguali e dall'altra la cultura dell'io è in forma piramidale, uno al vertice gli altri in basso o lineare prima uno e poi l'altro ed in questa successione si cela l'infrastruttura del diverso. Il valore viene dato dalle capacità e dalle sue competenze d'intelligenza, comando, prestigio, ed esteriorità. Nella egualitaria cultura del noi tutti erano e sono al pari e come la natura tutti in egual modo concorrono al benessere collettivo: la vita.
CULTURA E VISIONE DEL NOI OPPOSTA ALL'INDIVIDUALISMO
Foriera di separazione la falsa cultura dell'io ha raggiunto vette e distruzioni insostenibili: un io prevarica sull'altro, uno spazio sormonta l'altro. La vita è divenuta una corsa alla guerra se anche silente gioca le parti di una versione di rivalità. Un io per nulla condiviso anzi schivo e diffidente della vicinanza altrui si traduce nell'imperante potere del più forte, anzi ne viene incentivato: separazione:uguale dominio. Nella società matristica la cultura sociale era in base al noi, mai all'io personale. L'identità era un circolo collettivo; il clan, la famiglia,aggregati a più nuclei. Ciò che rimane oggi sono i residui di una grande famiglia tradotta nel piccolo nucleo al massimo formato da quattro persone figli compresi. Piccoli nuclei impregnati del piccolo ed individuato io alleato con altri consimili. La visione culturale del noi è un grande cerchio ove tutti al pari sono eguali e dall'altra la cultura dell'io è in forma piramidale, uno al vertice gli altri in basso o lineare prima uno e poi l'altro ed in questa successione si cela l'infrastruttura del diverso. Il valore viene dato dalle capacità e dalle sue competenze d'intelligenza, comando, prestigio, ed esteriorità. Nella egualitaria cultura del noi tutti erano e sono al pari e come la natura tutti in egual modo concorrono al benessere collettivo: la vita.
La Natura del dono è una evoluta trasformazione del io individuato che preso dall'ego agisce per se e per la sua ristretta cerchia. Il dono è l'estensione della visione che dal piccolo se che si promuove agli altri in una visone sociale non più auto determinata dall'arbitrio personale escludente altri in virtù della sua natura egoica. Riapprendere la capacità di una visione socialmente attiva e compiuta ,indicata a coloro che mossi verso l'amore negli altri si manifesta nell'aiuto nella condivisione e nella comprensione. Questa natuarale tensione dovrà trovare consenso nella capacità di modulare un io empirico resistente in cambio di una forza strutturante e propensiva dell'amore. L'io individuato promuove se stesso agisce per se e per la sua estensiva cerchia, opposto all'io, con trazione la natura del dono è espansione, dirigere la propria vita verso l'espansione è quanto un cuore maturo potrà restituire a se stesso, l'abbraccio di altri consimili.
Fate attenzione all'io individuato paternità di questa "cultura" le resistenze al cambiamento e alla sua trasformazione, vi saranno da ostacolo verso la propensione di un amore incondizionato. Continuate nonostante la vostra stanchezza l' innata condizione dell'io ormai stabile in questa società. Non rinunciate al vostro amore alle vostre estensioni naturali verso altri perchè in questo modo renderete la vita una Via piena di solidarietà e condivisa Presenza. Sarà attraverso voi la riuscita di una nuova umanità. Questo è quanto voglio da voi!
Fate attenzione all'io individuato paternità di questa "cultura" le resistenze al cambiamento e alla sua trasformazione, vi saranno da ostacolo verso la propensione di un amore incondizionato. Continuate nonostante la vostra stanchezza l' innata condizione dell'io ormai stabile in questa società. Non rinunciate al vostro amore alle vostre estensioni naturali verso altri perchè in questo modo renderete la vita una Via piena di solidarietà e condivisa Presenza. Sarà attraverso voi la riuscita di una nuova umanità. Questo è quanto voglio da voi!
Punto 8
RECIPROCITA' NELL'ATTENZIONE A SE' ED AGLI ALTRI
Nel noi c’è posto per tutti, un anello congiunto che unisce , abbraccia, scalda e presente illumina d'amore. In questo cielo ogni cosa del molteplice personale si trasmuta nell' impersonale visione, tutti siamo uniti dello stesso abito, tutti siamo Uno nelle apparenti sfaccettature del diverso. E mi piace respirare l'aria di unità di reciproca appartenenza. Un attenzione al piccolo e apparente particolare del cuore pari al grande, l'amore senza distinto profuso alla grande brezza dei respiri, aliti e sensazioni, emozioni ed unificanti sentimenti. Qui si accorda il Cuore il mio e trova unità con altri che finalmente condividono il grande desiderio; Amare senza riserve liberi di lasciare fruire il Cuore.
Punto 9
REALE CONDIVISIONE E COMPRENSIONE
La comunità del Noi condivide esperienze, gioie, dolori, felicità, lutti, amarezze, dispiaceri. La comunità del Noi condivide difficoltà, bisogni, interessi e questa comunità é vocata all'aiuto concreto, non parole. Libera si offre e felice nel condividere ama l'altro pari a se. l'Amicizia incondizionata è alla base dell'amore compiuto, senza nulla chiedere si offre totalmente per il bene dell'altro e da questi ne comprende le infinite sfumature , un medesimo vestito e medesimo fine. Nella visione impersonale comprendere significa essere altri, situazione e vita compresa, significa spogliazione dei personali e valutativi criteri che accolgono in toto l'altro , specifica la frase: “indossando” i suoi mocassini.
Punto 10
ATTIVA COMPARTECIPAZIONE
Essere nella comune del Noi significa conoscere la legge dell’interdipendenza dei Dharma: una cosa c'è perché quell'altra esiste, l'altra non c'è perché quell'altra è inesistente. Fate attenzione ai vostri pensieri ed alle vostre azioni che in qualche modo implichino l'esistenza altrui se non in armonico accordo potrebbero arrecare danno e sofferenza. Fondata sul reciproco Amore la comunità del noi è attiva compartecipazione ; amo gli altri al pari di me in una inscindibile complicità. Un fiore non potrebbe esistere senza il concorso di molteplici fattori, questa è la fonte del Dharma. La mia azione sarà l'azione di altri così lo saranno i miei pensieri, la mia parola.
Punto 11
ACCOGLIENZA DEL DONO
In questa cultura isolante dell'io individuato è molto difficile accogliere o accettare la via del Dono, troppi contrasti, troppe delusioni accompagnano la nostra esistenza la quale si traduce in una impossibile ed inammissibile visione che altri in modo incondizionato possano fare dono della loro esistenza. Molti sostituiscono la diffidenza nella natura del dono con l'impulso al donare: meglio donare che attendere da altri Amore. Accogliere il dono significa disattendere le attese, abbandonarsi all'Amore, sapere che altri senza chiedere lo faranno per te e senza allarmismi potrai riposare su un fiore di loto che si erge dal fango, trovare braccia che potranno sorreggerti abbracciarti, amarti.
Punto 12
FIDUCIA
Un animo sensibile, aperto privo di riserve in modo sovente viene tradito nell'amore che costantemente verrà minato nella sua più integra estensione. Ma lo stesso l’Amore non subirà soste, anche se ferito continuerà ad amare. Come un fiume che ha come unico scopo il mare, così l'amore tradito non si fermerà, nessuna ragione al mondo lo potrà fermare in quanto aderente alla coscienza non potrà che seguirne il corso, amare. E'certo che le ripetute prove lo metteranno a rischio di diffidenza, ma un cuore maturo procederà dovunque, ovunque, comunque. Voglio un mondo dove ci si può fidare l'un l'altra/o dove le parole non siano rumore e dove le azioni non siano un insensato movimento. Vorrei che la chiarezza sia regina, la lealtà sia sovrana dove i domini dell'impero dell'Amore siano prosperi per il bene comune; sincera sia la Via della Verità. Voglio un mondo di esseri allineati all'espansione delle coscienze uniti e consapevoli che il respiro della vita non sia un mero riempitivo passatempo e dove il cuore aperto del mare possa accogliere al pari ogni creatura .
Un animo sensibile, aperto privo di riserve in modo sovente viene tradito nell'amore che costantemente verrà minato nella sua più integra estensione. Ma lo stesso l’Amore non subirà soste, anche se ferito continuerà ad amare. Come un fiume che ha come unico scopo il mare, così l'amore tradito non si fermerà, nessuna ragione al mondo lo potrà fermare in quanto aderente alla coscienza non potrà che seguirne il corso, amare. E'certo che le ripetute prove lo metteranno a rischio di diffidenza, ma un cuore maturo procederà dovunque, ovunque, comunque. Voglio un mondo dove ci si può fidare l'un l'altra/o dove le parole non siano rumore e dove le azioni non siano un insensato movimento. Vorrei che la chiarezza sia regina, la lealtà sia sovrana dove i domini dell'impero dell'Amore siano prosperi per il bene comune; sincera sia
Punto 13
NON GIUDICARE
Lontano dalla morale e dal giudizio le madri costruirono una armoniosa civiltà fondata sulla parità ed eguaglianza. Come la natura che non separa questo da quello ma tutto integra nel grande tutto, ciascuno era integrato sotto l'abbraccio della Madre, Dea, Divina Verità. La madre accoglie ,ama, protegge, cura , la madre espande i suoi fiori, figli e figlie della stessa stella e in Amore vede tutti al suo pari. Nessuno è alto nessuno è basso tutti hanno posto in questa meravigliosa terra; Gaia. La madre non giudica anzi consiglia e dalla sua saggezza vede , non opinione, dal momento del consiglio conosce quale sia la cosa giusta o sbagliata. Dal suo occhio equanime vede tutti sullo stesso orizzonte ed in questo illuminante cielo riconosce l'armonico ed il disarmonico, la gioia e il dolore, il pianto e il sorriso. La madre come la natura cura, ama nell'Amore che è silente, Vita manifesta nel grande desiderio di Unità . In questa unità nell'abbraccio infinito vuole tutti a sé consapevoli e pieni di ciò che è illimitato e indicibile. La madre sa tagliare i rami secchi e piantare nuove forme di vita, la madre genitrice educa e nel suo racconto interminabile di ere riconosce la via migliore proiettata verso il bene. Lei madre del Dharma eleva i suoi figli alla realizzazione.
Punto 14
NON CRITICARE
NON CRITICARE
La critica è un veleno immesso nella cortina
dell’aura dell’altro è un aggiungere un maleficio alla struttura fisica e
sottile giacché è unta di sostanza
intenzionale che si insinua nella linfa
del criticato. La critica può annientare ed uccidere nella vita, nella personalità, essendo esente da qualsiasi timbro di bontà, anzi se
protratta nel tempo, diviene la causa alienante di molti malesseri psicologici e
può essere causa di suicidi. Mai
criticare perché nella critica si
scatena aggressività, svalutazione ed innalzamento dell’io egotico: io meglio
di altri, in quanto sull' altare del meglio sarà innalzato solo colui che si
loda; altri inferiori.
Punto 15
PERDONO
Punto 15
PERDONO
Lascia a terra e procedi ciò che è passato non
ritornerà e ciò che è
futuro sarà da formare. Il perdono è la porta della
felicità, della naturalezza del dono che dolce prende ciò che lascia consegnando
tra le mani una calma serenità. Il
perdono è tranquillità nell’anima di non aggravare il passo gremito di ricordi, di colpe vacanti, di identità, di punitivi indicatori. Libera la mente e scorri
come il fiume che desidera intrepido e calmo il mare, là potrà unirsi alle sue
acque profonde e ritornare un tempo tra le nuvole. Non v’è più bella cosa viaggiare freschi e
liberi in modo che sia il presente a portarvi dove il cuore richiama. Sii grato
a coloro che inconsapevoli vi hanno arrecato dolore, nell’ignoranza ciascuno è
carente nessuno è liberato dal fardello dell’azione e nemmeno i ricordi faranno
rivitalizzare un’altro tempo. Ciò che è stato non ritorna, passato è dalla
porta del perdono, tutto è redento e pacificato; la resurrezione è compiuta ora è tempo di andare. Così liberato e in pace camminerai come il vento su questa piacevole
e redenta terra.
Punto 16
ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA
ATTENERSI ALLA VERITA’ OGGETTIVA
Esente dalle personali interpretazioni la verità è solo impersonale ed oggettiva.
La verità non si contrappone alle soggettive ed emotive visioni, essa è ciò che è e ciò che è stato sarà. La verità si traduce in pensieri parole ed azioni e su questa base afferma se stessa. Per l’uomo la Sintesi della verità si traduce in fatti e oggettivi accadimenti . Il saggio dovrebbe trovarsi schivo dalle personali interpretazioni dettate dall’euforia emozionale, queste si vestiranno di un ambiente impregnato del particolare separato dal lontano contesto della verità. Il saggio dovrà essere imparziale non giudice ma colui che privo dalla distinzione sa distinguere e vedere oltre le motivazioni personali, saprà chi ammettere o allontanare.
Punto 17
SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA
Questa prospera apertura crescerà e si svilupperà oltre la fiducia e si espanderà nella normale vita di ciascuno; finalmente al tramonto la diffidenza , il sospetto, l'attesa del triste dono della sofferenza dell'altro; basta è tempo di promuovere felicità, molti consimili sono in attesa di unirsi, non attendono altro. I simili si riconosceranno, si parleranno, comprenderanno e in questa comune visione rafforzeranno le loro espansioni; non più soli ma altri insieme risonanti: libertà di respirare vero amore, vera unità.
Punto 18
ABBRACCIO D'AMORE
Si riconosceranno, si evidenzieranno, loro
abbracceranno, loro ameranno senza distinto con Cuore puro. Lontane saranno le
distanti strette di mano, abitudini del soldato privo di armi. Nell'abbraccio
possiamo sentire, accogliere in reciproco modo la presenza dell'altro, il suo
essere e ci sentiremo confortati, carichi colmi
di nutrimento d'Amore. Ci farà bene donare e ricevere amore, ci farà
bene!.
SUPERAMENTO DELLA INNATA DIFFIDENZA
Questa prospera apertura crescerà e si svilupperà oltre la fiducia e si espanderà nella normale vita di ciascuno; finalmente al tramonto la diffidenza , il sospetto, l'attesa del triste dono della sofferenza dell'altro; basta è tempo di promuovere felicità, molti consimili sono in attesa di unirsi, non attendono altro. I simili si riconosceranno, si parleranno, comprenderanno e in questa comune visione rafforzeranno le loro espansioni; non più soli ma altri insieme risonanti: libertà di respirare vero amore, vera unità.
Punto 18
ABBRACCIO D'AMORE
Si riconosceranno, si evidenzieranno, loro abbracceranno, loro ameranno senza distinto con Cuore puro. Lontane saranno le distanti strette di mano, abitudini del soldato privo di armi. Nell'abbraccio possiamo sentire, accogliere in reciproco modo la presenza dell'altro, il suo essere e ci sentiremo confortati, carichi colmi di nutrimento d'Amore. Ci farà bene donare e ricevere amore, ci farà bene!.
1. Compito dei rinnovatori è aiutare altri al superamento delle diffidenza, della sfiducia, del formato individualismo a modo che possa sorgere negli assopiti cuori pieni di amore l’alleanza, la condivisione, il reciproco aiuto, la solidarietà consci che una accentuata e soggettiva visione personale non potrà che essere fautrice del radicato individualismo”chi si isola rimane isolato” e che una buona dose di impersonalismo fiorirà nella Matrice di condivisione e reciproca comprensione .
2. Scopo dei rinnovatori è di formare una rete di Amore Incondizionato
e Solidale lontano dallo scambio e dal danaro, sulla base della reciprocità del
Dono nella estensione di una reale
presenza gli stessi offriranno in modo
spontaneo e gratuito competenze, capacità e conoscenze..Inoltre l'offerta di ospitalità, vacanze, cura dei bimbi e compreso agli adulti fornire una educazione spirituale unita alla
cultura del dono.Verrano donate cure mediche,
supporto olistico e terapie naturali. Vi saranno spettacoli, arte musica, danza e molto altro ancora.
3. Si organizzeranno feste del dono chi avrà di più donerà
più degli altri, tutti concorreranno in
base alle loro possibilità. Vi saranno mercati e vendita di prodotti locali e
di artigianato ove le persone potranno acquistare prodotti a prezzi equi e solidali. Si organizzeranno feste dei
solstizi e degli equinozi, feste della luna piena e feste delle comunità, maschi
e femmine e bambini uniti per festeggiare una nuova umanità solidale e
condivisa.
4. Aventi la natura del
dono al di la del bieco profitto verranno promosse attività olistiche a modo che artisti e operatori , potranno in tranquillità svolgere
la loro attività senza dover versare ingenti somme. Resta chiaro che un
dignitoso guadagno sarà alla base di una reciproca condivisione, il resto verrà
donato per attività di comunità.
5. Le persone che riceveranno in dono prestazioni e
competenze dovranno attenersi ai punti della gratitudine,donare ciò che possono
pena la sospensione del dono e nella rettitudine del Dharma dimostrare di essere bisognosi
e non approfittare della funzione del dono.
6. I rinnovatori innalzando il dialogo aborriscono e
sono completamente contrari ad ogni tipo di violenza anzi da questa ne tengono
le distanze.
6. I rinnovatori innalzando il dialogo aborriscono e
sono completamente contrari ad ogni tipo di violenza anzi da questa ne tengono
le distanze.
7. Nel rispetto delle cose personali la condivisione
permarrà nel campo della discrezione permettendo all’altro l’apertura che
rispetti i modi e i tempi necessari alla
reciproca condivisione. Le cose intime e personali rimarranno tali ma la
condivisione sociale e solidale dovrà essere il reciproco intento verso un
vero e condiviso Amore.
8. Coloro che non si atterranno ai punti sopra elencati ed agli scopi prefissi verranno immediatamente espulsi e l’espulsione sarà inderogabile. Al momento dell'accettazione Il modulo disciplinare dovrà essere restituito mensilmente a Raphael Shanti quale supervisore.Se la consegna non sarà pervenuta entro 3-6 mesi il soggetto sarà espulso, in quanto per nulla interessato alla trasformazione di sè
AMMISSIONE
In questi gruppi sono ammessi coloro che prima di
volere un mondo migliore sono propensi
ad un reale trasformazione di sé ,capaci di attuare mediante una seria via una
assunzione disciplinare modulante i moti mentali e conflittuali dell’azione .
Sono ammesse persone concrete capaci di vera volontà
che oltre al desiderio mettano in pratica la loro aspirazione; umanità diversa
e evoluta. Persone disposte al grande sacrificio del piccolo io separatore e
del suo ardito coadiuvante l’ego inferiore.
Inoltre persone composte da un innato amore per sè e
per altri al pari che senza distinto siano propense all’aiuto solidale e
condiviso e altresì comprendano e condividano i punti e gli scopi del rinnovamento. Non verranno accolte persone
diffidenti indecise ed insicure sulla mutualità e sulla reciproca esistenza.
NON AMMISSIONE
Non sono ammessi coloro che rifiutano una personale
trasformazione, coloro che parlano ma inconcludenti
rimangono uguali, coloro che
fingono una realizzazione ma nei fatti sono pari ad altri. Sono rifiutati gli
egoici, gli approfittatori, i mentori"coloro che promettono e non mantengono”
, gli emotivamente instabili dalla mente ballerina, gli egocentrici, gli
approfittatori, i falsi, i superficiali, gli avidi, i vampiri ; quelli che approfittano del bene altrui per
trarre un personale profitto, quelli
legati al danaro,all’avere sempre qualcosa in cambio, gli individualisti, gli
egocentrici, gli irascibili, i violenti coloro che in qualche modo concorrono,
ammettono, sostengono o si accompagnano ai violenti ed agli irascibili. Non sono ammessi gli ingrati, e tutti coloro che al contrario
del bene fomentano il male e la disarmonia e coloro che privi di Etica
inneggiano al male. Inoltre sono compresi coloro che approfittano delle altrui richieste spirituali vedi
olismo, yoga, meditazioni, tantra e quant’altro come vampiri si imbevono del
bieco profitto.
Nella cultura delle Madri le decisioni venivano prese in modo collettivo non a mnaggioranza anche una voce contraria veniva presa in considerazione dato che anceh una critica o un appunto fuori dal coro aveva una ragion d'essere e il soggeto veniva ascoltato nelle sue personali istanze.
Dove non si pergiungeva ad un collettivo accordo era il consiglio delle anziane o degli anziani a formulare la decisione.
Comitati di valutazione
Le persone sagge anziane, mature o giovani seri e
stabili nella loro realizzazione, compiuti,
lontani dalla evanescenza giovanile
dovranno con altri valutare, sondare, riflettere decidere se e come ammettere o
non ammettere o sospendere le persone appartenenti ai gruppi di rinnovamento.
La decisione finale spetterà a Raphael Shanti unito con i saggi anziani e
realizzati nella loro integrità sociale
e spirituale.
Tutti i giorni mattino e sera o anche durante il
giorno collegati con i fratelli e le
sorelle della comunità. Fai sentire la tua solidale presenza, il tuo cuore
puro; chiedi loro come stanno, se hanno bisogno di aiuto se desiderano la tua
presenza e donagli amore più di quanto ne hanno avuto prima. Solo cosi la tua
coscienza si espanderà e troverà ciò che da tempo cercavi, vera condivisione e
vera comprensione . La tua vita
finalmente troverà la grande apertura che tutti i cuori desiderano; Amare senza
più riserve nè timori. Finalmente l’Amore troverà altri consimili nell’unione Vera, ma ricorda
l’Amore dovrà essere incondizionato e privo di secondi fini.
Per inserire commenti vi preghiamo di utilizzare una email valida e noi dopo aver moderato il commento saremo lieti di pubblicarvi...
GRAZIE A TUTTI UN ABBRACCIO "Rajeshananda SHANTI"
SINTESI
DELLO STATUTO
SOLIDALE
RINNOVAMENTO
SCOPI E NASCITA DEL PROGETTO
1) Liberare le persone buone dai vampiri e dalla cattive persone onde offrire loro un territorio esente dai ladri d’amore. Evitare alle persone buone l’accusa della loro ignoranza e dall’aver dato fiducia in modo immeritevole e spropositato. Unire le persone buone per ridare fiducia alla possibilità di costruire un mondo migliore.
2) Rifermento alla città dello Yucitan in Messico di 100.000 abitanti dove la cultura delle donne promuove e moltiplica ed incentiva la comunione, la partecipazione e la condivisione.
3) Tale cultura è fondata sul dono e sul noi, rimangono esenti note di accumulo del capitale o del profitto.
4) In questa cultura viene premiato chi dona di più; se un ricco industriale o una benestante nel corso dell’anno avranno accumulato ricchezze queste tramite le donazioni o le offerte spontaneamente verranno ridistribuite a contribuire alle grandi feste o tramite investimenti a favore della comunità.
5) In questa come altre comunità di tipo matristico il prestigio non è in base al cumulo di ricchezza ma a quanto colui o colei aventi possibilità saranno in grado nella cultura del dono capaci di ridistribuire i propri beni ad opera di altri.
VISIONE
COMUNITARIA
1) La tendenza è di uscire dal circolo di comunità chiuse unificando le realtà locali o cittadine onde instaurare un comunità nella comunità in modo da offrire localmente sostegno presenza partecipazione vera.
2) Altro scopo è di unificare condizioni ancora isolate di associazioni, circoli culturali, reti di interazione sociale, aziende agricole, cooperative, privati, artigiani e quant'altro possa contribuire ad uno sviluppo eco sostenibile e compatibile uniti nella richiesta di una società migliore. Basta con i desideri, ora si può e si deve unificare.
1) La tendenza è di uscire dal circolo di comunità chiuse unificando le realtà locali o cittadine onde instaurare un comunità nella comunità in modo da offrire localmente sostegno presenza partecipazione vera.
2) Altro scopo è di unificare condizioni ancora isolate di associazioni, circoli culturali, reti di interazione sociale, aziende agricole, cooperative, privati, artigiani e quant'altro possa contribuire ad uno sviluppo eco sostenibile e compatibile uniti nella richiesta di una società migliore. Basta con i desideri, ora si può e si deve unificare.
LA
CULTURA DEL DONO.
1) Il dono non è scambio, modalità identificata di attesa a ritorno: io do una cosa a te e tu la dovrai a me. Questa direzione si delinea quale marcatore ad obbligo di restituzione frustrante, attesa della possibilità di attendere qualcosa dall’altro.
2) Il dono non è offerta; natura di elemosinare ciò che un decisionale ego ammette o cestina dal dare.
3) Il dono non è un baratto; libera opzione priva del contatto del cuore di dare in modo non identificato ed incondizionato; offro ciò che posseggo per ciò che mi è utile: amore interessato e condizionato.
4) IL DONO E’ UNA INTEGRATA EVOLUZIONE DELL’ESTENSIONE D’AMORE CHE VEDE PRINCIPALMENTE IL PIACERE DI DONARE, NEL VEDERE ALTRI FELICI. ALLO STESSO IL DONO E’ IL MOVENTE DEL CUORE E DELL’AMORE INCONDIZIONATO PRIVO DI EGOTICHE VALUTAZIONI, LIMPIDO NELLA PURA E COSCIENZIALE NATURA DI DARE CIO’ CHE SI PUO’ E MAI PER CIO’ CHE SI VORREBBE DARE. IL DONO E’ IL CONTATTO DI CRESCITA E DI EMANCIPAZIONE NUTRITO DALLA CONDIVISA RECIPROCITA’ A FAVORE DELLA COMUNITA’ OLTRE L’INDIVIDUALISMO E LA MERA CONCLUSIONE EGOTICA. IL DONO E’ IL COLLANTE TRA LE PERSONE E LA SOCIETA’, UNITA’ INSCINDIBILE DI UNA CULTURA FONDATA SU RECIPROCO BENE COMUNE.
PRIMO LIVELLO: IL CONTATTO.
1. Quando si nota una persona buona cerchiamo di avvicinarla dicendole: tu sei una persona buona?
2. Alla risposta del sì rispondere ‘’ ti do questo”: nel caso sia un biglietto da visita o un volantino dicendole ”perché noi accogliamo solo persone buone”.
3. Al contattato/a dire che nel movimento, onde evitare abnorme immissioni di gente
priva di buoni e personali requisiti, le persone che commettono o commetteranno
errori sono e saranno subito espulse in quanto se lo fanno vuol dire che lo sono.
4. Dite loro che vi indirizzate ad una città del Messico Yuchitan, una città delle donne
dove è presente la cultura del dono e del noi.
5. Siate propositivi sicuri e convincenti e soprattutto dimostrate che siete persone che
amano e credono nel progetto. Dite loro che queste comunità o gruppi di persone sono già presenti nel territorio locale e nazionale.
6. Spiegare loro il progetto ed in modo sicuro e convincente invitare il contattato/a a
lasciare il proprio recapito o una sua mail.
7. Trascorso del tempo richiamare o vedere la persone verificando la sua disponibilità
ed il suo interesse. E’ importante non assillare la persona contattata. Chiamarla e
lasciare alla stessa la possibilità di continuare o interrompere la comunicazione.
8. Se si abita nella stessa città o nello stesso quartiere fare delle visite in modo del tutto informale. Ricordate che il primo contatto stabilirà il successo dei successivi incontri.
PROSEGUIMENTO
1. All’atto dell’adesione dire all’interessato/a che è importante la compilazione del primo modulo per la riqualificazione e la trasformazione di sé con la regola: SE VUOI UN' UMANITA’ DIVERSA INIZIA DA TE.
2. Se
accetterà, fornire le spiegazioni necessarie alla compilazione e la stesura dei punti riportati.
3. Si
farà notare che saranno semplici regole per migliorare la propria condotta mentale
e di azione.
4. Indicare loro che dovranno mensilmente essere
consegnate al responsabile di sede:
Raphael
Shanti.
5. In
futuro saranno eletti altre persone di una certa levatura morale e serietà spirituale.
6. Si
fa nota che le persone non ottemperanti alla compilazione del modulo di trasformazione
nell’arco di tempo che varia dai tre ai sei mesi, se non presenteranno il
modulo di trasformazione saranno espulse perchè non interessate alla personale trasformazione
di sè.
SECONDO
LIVELLO
1. Una volta
individuate le persone iscritte, ad una ad una formare un piccolo gruppo di
partecipata ed effettiva condivisione. Un gruppo dove le persone in
reciprocità interagiscano per il bene comune. Lo stesso dovrà fornire
assistenza, presenza, volontà condivisa e progettuale, innescare altri
partecipi al progetto comune invitandoli alla natura del dono. Tale allargato
innesto dovrà formarsi in modo costante e reciproco.
2. Raggiunte le 15 unità il gruppo si
costituirà come parte integrante per un primo approccio di presenza e di amore
condiviso per questioni di assistenza, di salute, di organizzazione, di aiuto,
nella soluzione dei bisogni che siano di danaro, di viaggi, spostamenti, aiuto
alle cose della casa, imbiancatura e tutte le attività inerenti nell’ambito
della famiglie , di tipo ludico, creativo, la cura del bimbi il sostegno alle
svariate difficoltà sia del singolo che del gruppo. Compreso le attività di
divulgazione messa in opera degli stands, volantinaggio o organizzare serate di
presentazione in ambito del movimento solidale.
TERZO LIVELLO: PARTE ECONOMICA
1. Raggiunta l’unità di 20 persone si potrà passare alla parte economica.
2. Ricerca di condizione di spesa economiche e
inserite nel rinnovamento solidale.
3. Unificare
le risorse economiche per una spesa a vantaggio solidale.
4. Portare
artigiani, aziende biologiche, agricole, ristoranti compagnie di servizi ad
inserirsi
nella catena del rinnovamento solidale, spiegando loro la validità del progetto
sia culturalmente che economicamente.
5. Se possibile allargare la catena dei
fornitori locali o regionali adatta ad un servizio
sano, ecologico, e naturale, dai detersivi, ai
casalinghi, ai saponi, agli alimenti: spesa sana
economica e solidale.
6. Prodotti
a chilometro zero evitando dispersioni di CO2 e di inquinanti.
7. Incentivare la spesa oltre le grandi
compagnie di distribuzione.
8. Unificare
le forze del dono e del solidale aggiornandosi oltre la morsa economica e del
reddito.
9. Previo
permesso dei proprietari incentivare l’agricoltura e l’allevamento sui terreni
dismessi.
10. Utilizzare
l’alta visibilità del blog per lo sviluppo promozionale degli associati di lavoro
artigianali, agricole, lavorative, spirituali, ludiche e di insegnamento.
11. Tale
opportunità divulgativa sarà solo per le persone veramente inserite nel movimento
del rinnovamento solidale.
12. In
materia di no profit le operazioni dei servizi dovranno essere fondate sulla
base del
dono. Sia l’artigiano che il coltivatore, il commerciante o il servizio
prestato dovranno
consolidarsi ai punti sopra delle cultura del dono; equo guadagno esente dalla morsa del profitto.
QUARTO
LIVELLO: CREAZIONE
DI UNA MONETA COMUNE
Creare
una moneta “ IL SOLIDALE” da unire alla spesa, a operazioni di mercato, ad
acquisti da cedere o ricevere in cambio di lavori, manodopera presso artigiani,
mercati, negozi, aziende agricole, da usare per tutte le funzioni utili al
benessere della famiglia e presso gli aderenti ed iscritti al solidale.
QUINTO LIVELLO: SUPERAMENTO DELLA FAMIGLIA NUCLEATA
1. Date le difficoltà economiche che rendono difficile un espansione famigliare, la famiglia odierna rispetto alle precedenti realtà è composta da pochi soggetti trovandosi oberata da una serie di scadenze che variano dalla luce al gas, al bollo della macchina, dalle tasse per il possedimento della casa , i costi delle spesa via, via in un crescendo di obblighi costringendo la famiglia a faticare per il proprio bilancio.
2. Il progetto è di formare dei nuclei
condivisi che uniscano le spese e mettano in comunione spazi di reciproco aiuto.
3. L’intento è la solidarietà in ogni
campo, allargata composizione che permette una condivisione nella cura dei
bimbi, alla loro educazione, alla spesa comune e l’usufruire di spazi comuni
quali la cucina e il soggiorno, organizzando viaggi, gite, avvenimenti
comunitari e culturali che permettano il dialogo e lo scambio di
idee quale fonte per l’arricchimento personale evitando la tanto rodata
monotonia delle coppie unite da molto tempo. Entrando nei ristoranti o nelle
pizzerie fanno pena quelle coppie che non hanno più nulla da dirsi come il
sentire quell’impenetrabile scudo che non permette ad altri di avere
quel naturale e spontaneo dialogo tra persone.
4. Come era in uso nelle grandi
famiglie o nei clan anche i bimbi potevano ritrovare tra i loro coetanei o
nella figura degli adulti il loro soggetto di riferimento: ciò che oggi manca
nelle famiglie singole o nelle famiglie in assenza di un dialogo o che si
trovino carenti di una persona attiva.
SESTO LIVELLO: SUPERAMENTO DEL
SENTIMENTO DELLA PROPRIETÀ PERSONALE
1. Dalla famiglia nucleata di stampo patriarcale sono sorte le famiglie odierne dove
ogni
singolo appartiene alla o alle persone che la compongono.
2. E’ una sorta di tacito contratto
dove gli obblighi di unità sono dettati dalla morale
e dal
senso comune.
3. Vi
sono famiglie logorate che non hanno più nulla in comune nemmeno lo scambio
di informazioni o famiglie composte da
soggetti che in virtù dei figli e del buon nome convivono
separati nella medesima abitazione.
4. Il tema degli amanti e ormai usuale, ma il fatto è che le cose o le estensioni verso altri sono tenute nascoste evitando l’insormontabile trafila di un costoso divorzio.
4. Il tema degli amanti e ormai usuale, ma il fatto è che le cose o le estensioni verso altri sono tenute nascoste evitando l’insormontabile trafila di un costoso divorzio.
5. E’
tempo che le propensioni verso altri divengano libere, prive dal giudizio e
dalla morale
ciascuno sia libero di dirigersi dove crede.
6. Nelle
società matriarcali o matristiche vi era ampia libertà di vivere la propria
sessualità, ciascuno pur ritornando nella propria famiglia o rimanendo singolo
era libero o libera di esperire con altri la propria sessualità e i propri sentimenti.
7. Allorché
l’amore tra una coppia venga a cadere sia data la possibilità di una rapida
soluzione non aspettando mesi o anni per avere un permesso legale che
dia loro il consenso.
8. Nelle
società delle donne non vi erano avvocati nè giudici, tutto veniva svolto alla luce
del sole, tutto il villaggio o il clan era informato dal giornale della chiacchera, molto
caro alle donne.
9. In
quelle società era esente la violenza sulle donne in quanto, liberato il sesso
e la sessualità,
ciascuno senza problemi poteva accedere alle braccia dei loro amanti
permettendo che il sesso o la sessualità fungesse da legante e da pacificante
sociale.
10. Dove l’amore correva libero non si poteva che
esclamare “ AMATEVI L’UN L’ALTRA”. Parole che sanno di
profetico.
11. Importante
che vi sia tra le parti un COMUNE ACCORDO e che il RECIPROCO CONSENSO sia la comunione
dell’unità della coppia.
SETTIMO LIVELLO: SEZIONE CULTURALE E SOCIALE
1. La linea culturale sarà fondata su principio matristico rivolta alla comprensione, all’accoglienza, al reciproco aiuto ed alla presente condivisione.
2. Saranno
escluse rivalse di matriarcato o del patriarcato in quanto ogni
dominazione o potere tra i sessi non potrà che sfociare in abnormi tensioni.
3. Per
il bene comune Principio primo sarà che tutte le risorse umane sia femminili
che maschili siano pari fondamenti e che la loro unità dovrà essere
inscindibile.
4. Come
un gabbiano ha bisogno di due ali per volare così nel comune accordo dovrebbero
essere le persone tra loro.
5. Valorizzare
le positività di ciascun sesso, unificarle e mettendole in comunione per
il bene comune.
6. Fondare
la visione comunitaria sull’uguaglianza e sulla parità; già che in natura lo
sono e tutti hanno diritto di opinione e di parola e di fronte alla stessa
tutti sono eguali.
7. Anche
il singolo avrà il diritto di essere ascoltato.
8. Le
decisioni saranno prese dalla comune e nei casi di non accordo
verranno decise dal nucleo degli anziani, sagge e saggi della comunità.
9. Alla
base di questi principi in primo luogo sarà l’ARMONIA comprendente della CONDIVISIONE
della COMPRENSIONE, dell’ORDINE e della CONOSCENZA.
10. Seguiranno i principi della COOPERAZIONE SILENTE
inerenti alla CONDIVISIONE, alla COMPRENSIONE, UNITA’ NELLA DIVERSITA’ e
all’ARMONIA.
OTTAVO LIVELLO: NUOVA SCUOLA
1. Il
progetto è di rendere la scuola più stimolante ed interessante.
2. Sin dall’età delle materne la custodia dei bambini dovrebbe arricchirsi di fantasia e
2. Sin dall’età delle materne la custodia dei bambini dovrebbe arricchirsi di fantasia e
di creatività.
3. L’ambiente
dovrà essere a misura del bambino non tanto nei servizi ma INCENTIVANDO la visione della fantasia del
gioco e della creatività.
4. L’attenzione sarà rivolta sia ai programmi ma soprattutto nel differenziare le
4. L’attenzione sarà rivolta sia ai programmi ma soprattutto nel differenziare le
capacità e le attitudini di ogni singolo
rendendolo speciale e particolare.
5. Oltre
la direzione didattica calarsi nelle realtà interiore e nella specificità
di ciascuno: una scuola armonica e
differenziata.
6. Superare
il senso asettico delle aule rendendole stimolanti ed allegre.
7. Differenziare l’insegnamento e la conduzione didattica in virtù della particolarità
7. Differenziare l’insegnamento e la conduzione didattica in virtù della particolarità
e non della sommarietà di ciascuno.
8. Incentivare
l’operatività culturale e didattica in natura a contatto diretto con gli elementi, la terra, le coltivazioni
e gli animali nel far emergere l’inseparabile Unità con il tutto.
9. Condurre
classi di meditazione di Yoga di unità e reale comunione con la natura e
l’universo valorizzando l’anima e le
estensioni spirituali di ciascuno.
10. Valorizzare le caratteristiche individuali e
le propensioni operative.
11. Non visti con occhi degli adulti calarsi nella realtà e nei bisogni dei
bambini.
12. Valorizzare la sessualità senza reprimerla ne renderla immorale educando
i bambini e le bambine alla naturale ed
armonica estensioni del loro modo di essere.
13. Con l’esperienza diretta far conoscere i cicli delle stagioni e i
momenti della semina e del raccolto in base alla luna,
la conoscenza delle piante degli animali la loro importanza nell’equilibrio del pianeta.
14. Valorizzare le propensioni tecniche artistiche creative intuitive sociali
di amore di
condivisione umana e spirituali di
ciascuno.
VIA
SPIRITUALE
1. Da migliaia di anni la visione duale ha condotto l’essere umano lontano dall’antico senso di Unità.
2. Ritornare alla primordiale origine dove
tutto era unificato e lontane erano le umane e separanti tendenze ed dove il tutto
unificante splendeva: nessuna divisione,
nemmeno il contrasto clonava nel dubbio e nell’incertezza gli esseri .
3. Dal dubbio sorsero le separazioni: bello, brutto, buono cattivo e così si formarono
3. Dal dubbio sorsero le separazioni: bello, brutto, buono cattivo e così si formarono
le
impennate di pensiero, di visioni, strutturali impalcature nell’io
e nell’ego.
4. Da questi sorse il conflitto, l’uso della natura
a servizio non più integrata con lo spirito
divino; gli uomini divenuti merce di scambio mediante le guerre, le devastazioni,
emblemi di estensione di inciviltà
5. Sulla visione duale si sono composte
sinfonie di lotte morale religioni tendenti alla
redenzione
e di crociate in virtù di una fede , martiri ed innalzamenti e teologismi
per
nulla unificanti.
6. LA
VIA TRASCENDENTE ED UNIFICANTE risolverà la separazione.
7. In
questa via tutto E’.
Come primo approccio lo YOGA e la
MEDITAZIONE giornaliera unita alla SADHANA (disciplina ordinante le
azioni mentali e le azioni operative) daranno una stabilità di consenso al
coscienziale personale tendente alla riqualificazione personale tanto cara ad
una via del rinnovamento dapprima del singolo ed infine della società.
8. SE DESIDERIAMO UN CAMBIAMENTO SOCIALE
DOVRA’ PERVENIRE DA NOI.
PERCORSI
1. SADHANA: disciplina yogica.
2. MEDITAZIONE: coscienza unitaria, medesima
visione, unità con tutto.
3. HATHA YOGA: salute unitaria, cosmica
espansione.
4. INTERCONNESSIONE FREQUENZIALE: come
riconnettersi alla natura e divenire Uno con la
stessa.
5. SACRALITA’ DELLA NATURA E DI TUTTI GLI
ABITANTI DELL’UNIVERSO: amplificata visione
traspositante oltre il campanilismo territoriale e planetario.
6. SESSUALITA’ SACRA: la evolutiva
trasformazione del sesso istintuale e biologico alla sacralità,
pervenibile essenza della TRASCENDENZA. Le normali funzioni del sesso comune
sono firmate da: VARIETA’, SVILUPPO, CONSUMAZIONE, nulla viene conseguito al
TRASCENDENTE.
7. YOGA: attinenza al principio di Unità con
tutto.
8. TANTRA DELLE ORIGINI: visione delle dee
autrici dello YOGA.
9. TANTRA DEL CUORE: la fine della sofferenza
in amore. COME DIVENIRE AMORE
10. ANDROGINIA: come pervenire
all’unità tra la giunzione del femminile e del maschile in noi.
NONO LIVELLO: AGRICOLTURA NUOVA
1. Integrato AMORE e rispetto all’ambiente, al suolo ed all’aria ed all’acqua ed alle
risorse fornite in modo spontaneo dalla
natura.
2. Visione della SACRALITA’ della
natura e degli animali e di ogni creatura vivente.
3. Coltivazioni
tendenti alla permacultura con piani di attività non invasive naturalmente tradizionali e
biologiche.
4. Sequenza dei cicli lunari e stagionali.
4. Sequenza dei cicli lunari e stagionali.
5. Allevamento
di piccoli animali e animali da pascolo.
6. Prodotti
tendenti all’autonomia, adatti all’autosufficienza.
7. Comunione
con altre realtà per la formazione e l’informazione pratica e culturale 8. Agricoltura
educativa: Maestra nell’indicarci. Attivare un ripristino dell’antica visione: Madre Natura esempio di
unità nella diversità oltre la direzione didattica che senza distinto accoglie ogni
persona o essere.
9. Riattivare
la visione consapevole del Dharma quale Reale natura delle cose.
10. Interconnessione frequenziale: attivi
percorsi in natura per riapprendere a divenirne la medesima frequenza.
11. Forno per la cottura del pane e dei farinacei.
11. Forno per la cottura del pane e dei farinacei.
12. Creazione di un giardino botanico, orto,
piante aromatiche, medicinali, e floricultura.
13. Spazi per la meditazione ed il relax ,
contatto armonico tra l’uomo la natura, le
piante e gli animali.
Nessun' altra relazione al mondo potrà mai offrirci tanta Sicurezza, Benessere psicofisico e Serenità quanto la relazione di Fratellanza Vera. Impariamo ad amarci, riuniamo le forze per un MONDO MIGLIORE. Grazie Maestro per la tua disponibilità e per l' umiltà che usi.Abbassando il tuo Sé Superiore dai la possibilità ai tuoi fratelli di crescere. Da Fabrizia di Cerea.
RispondiElimina